Qualunque sia il tempo ad attenderti, Venezia è sempre un'emozione. Forse sarà anche per questo che per l'ottava edizione è stata nuovamente scenario di "Gusto in scena", il congresso di alta cucina che porta in laguna i nomi più grandi dell'enogastronomia italiana, per fare il punto sulle novità e sui processi, evidenziando sempre l'aspetto culturale del cibo e del vino. In linea con i tempi che stiamo vivendo, c'è stato poi il particolare tema dell'edizione 2016, la "Cucina del Senza", che può essere senza sale, o senza zuccheri o senza grassi, senza cioè tutti quegli ingredienti che possono portare danni alla salute, soprattutto in presenza di eccessi e abusi. Anche i produttori che hanno portato le loro specialità a Venezia, secondo gli organizzatori, possono a pieno titolo essere indicati come "Produttori del Senza", proprio perché hanno abbracciato questa filosofia della qualità e del rispetto della salubrità. Non solo, ma particolare attenzione è stata riservata alla cottura a bassa temperatura, che costituisce, a parte una modalità particolarmente seguita negli ultimi tempi, anche un ritorno all'antico. D'altronde anche il sugo delle nostre nonne e bisnonne andava per ore a fuoco lento! E non solo il sugo! Da Davide Bisetto a Leonardo Di Carlo, fino a Igles Corelli, Luca Marchini, Philippe Leveillé, Oliver Glowing e i fratelli Costardi, tutti gli interventi del congresso, con relativo show cooking, hanno esaltato il concetto della "Cucina del Senza" in ottica di cotture a bassa temperatura. Ognuno ha detto la sua, ha presentato la proposta, ha fatto assaggiare la sua idea, in relazione al tema che è stato interpretato in tutte le sue varianti e potenzialità da chef, pizzaioli e pasticceri. Accanto a questo e a tutti gli espositori, le "pause stellate" di domenica 28 e lunedì 29 febbraio, con Mara Martin e Cristian e Manuel Costardi che si sono cimentati con il riso e Daniele Zennaro del Vecio Fritolin e Luca Marchini che, rispettivamente, hanno interpretato a loro gustosissimo modo le mezze maniche (all'amatriciana vegetale) e gli strozzapreti (alla parmigiana con salsa di pomodoro optional) della marchigiana Pasta 600.27.
Qualunque sia il tempo ad attenderti, Venezia è sempre un'emozione. Forse sarà anche per questo che per l'ottava edizione è stata nuovamente scenario di "Gusto in scena", il congresso di alta cucina che porta in laguna i nomi più grandi dell'enogastronomia italiana, per fare il punto sulle novità e sui processi, evidenziando sempre l'aspetto culturale del cibo e del vino. In linea con i tempi che stiamo vivendo, c'è stato poi il particolare tema dell'edizione 2016, la "Cucina del Senza", che può essere senza sale, o senza zuccheri o senza grassi, senza cioè tutti quegli ingredienti che possono portare danni alla salute, soprattutto in presenza di eccessi e abusi. Anche i produttori che hanno portato le loro specialità a Venezia, secondo gli organizzatori, possono a pieno titolo essere indicati come "Produttori del Senza", proprio perché hanno abbracciato questa filosofia della qualità e del rispetto della salubrità. Non solo, ma particolare attenzione è stata riservata alla cottura a bassa temperatura, che costituisce, a parte una modalità particolarmente seguita negli ultimi tempi, anche un ritorno all'antico. D'altronde anche il sugo delle nostre nonne e bisnonne andava per ore a fuoco lento! E non solo il sugo! Da Davide Bisetto a Leonardo Di Carlo, fino a Igles Corelli, Luca Marchini, Philippe Leveillé, Oliver Glowing e i fratelli Costardi, tutti gli interventi del congresso, con relativo show cooking, hanno esaltato il concetto della "Cucina del Senza" in ottica di cotture a bassa temperatura. Ognuno ha detto la sua, ha presentato la proposta, ha fatto assaggiare la sua idea, in relazione al tema che è stato interpretato in tutte le sue varianti e potenzialità da chef, pizzaioli e pasticceri. Accanto a questo e a tutti gli espositori, le "pause stellate" di domenica 28 e lunedì 29 febbraio, con Mara Martin e Cristian e Manuel Costardi che si sono cimentati con il riso e Daniele Zennaro del Vecio Fritolin e Luca Marchini che, rispettivamente, hanno interpretato a loro gustosissimo modo le mezze maniche (all'amatriciana vegetale) e gli strozzapreti (alla parmigiana con salsa di pomodoro optional) della marchigiana Pasta 600.27.
0 Commenti
Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.
Lascia una Risposta. |
AutoreGiornalista con una grande voglia di scrivere, anche per rendere giustizia a una professione che per pochi è rimasta una missione di servizio al lettore-cittadino-ascoltatore-telespettatore-utente. E poi sono una voce. Nel senso di speaker. Archivio
Marzo 2023
Categorie
Tutti
|