Dalle cinquecento varietà del 2008 quando è stato avviato, oggi l'Orto Antico ne coltiva più di duemila e vanta qualcosa come 150 varietà di zucche, 120 di pomodori, 30 di melanzane e tutte particolarissime, oltre alle 140 specie di peperoncino. In pratica, se da queste parti si è rivista la patata blu lo si deve all'Orto Antico, dove i pomodori, o meglio alcune specie di pomodori crescono addirittura sugli alberi! Non si tratta di magie, ma del risultato di una lunga ricerca per ritrovare quello che la natura ha regalato a questi territori, con la complicità delle memorie di vecchi contadini, ripristinando tradizioni agricole e di conseguenza anche gastronomiche. Ma quello che più conta è che queste piante sono più resistenti ai parassiti e quindi non hanno necessità di trattamenti fito-sanitari, conservando tutta la loro salubrità. Ed è affascinante scoprire che per recuperare il pomodoro di Monte San Vito, ad esempio, l'Orto Antico è diventato seed saver di pochi semi che un anziano contadino aveva conservato.
Orto Antico è visitabile perché si mostra a tutti nello spettacolo delle sue forme inconsuete, colori improbabili e sapori unici ed è anche aperto a tutti coloro che vogliono rendersi disponibili a lavorare, ricercare, sperimentare, recuperare specie di piante e ortaggi che ormai non si trovano più. E non si tratta certo di organismi geneticamente modificati: qui si lavora come un tempo, aspettando i raccolti e le maturazioni, con i vecchi sistemi di impollinazione e incroci. Ma... E sì, c'è un ma, perché questa ricchezza è a rischio se non diamo una mano. Eduardo Lo Giudice ha fatto partire un progetto di Crowdfunding, letteralmente “finanziamento collettivo” per chiedere una mano, un contributo economico che permetta di spostare tutto l'orto botanico che è costretto (e non è la prima volta) a trasferirsi in una nuova sede per mancanza di rinnovo del contratto d'affitto del terreno. Il trasferimento da effettuarsi è a Senigallia, dove ha ottenuto una nuova sede con un contratto ventennale. Ma ovviamente servono soldi. Inoltre i volontari necessitano di attrezzature che sono indispensabili per rimettere a dimora tutte le piantine che fanno parte di questo Orto Antico, un contenitore di cultura, un progetto da condividere, da presentare, da portare nelle scuole.
Non ci sono fondi pubblici?
“Questa è una nota dolente – dice Eduardo Lo Giudice – chi ha progetti di interesse pubblico se li deve finanziare da solo. Sono altri i progetti che hanno libero accesso ai finanziamenti e senza problemi!”.
Quanti soldi servono e fino a quando è possibile fare una donazione?
“Per la raccolta fondi ci sono rimasti ancora quindici giorni di tempo. Speriamo di riuscire ad arrivare almeno a 4 mila euro, che servono per l'acquisto dell'impianto di irrigazione...”.
Altrimenti?
“Se non riusciamo a raccogliere i fondi che ci servono per ripartire, rischiamo di perdere la maggior parte delle varietà che abbiamo salvato nel tempo, il progetto avrebbe un rallentamento con la conseguenza di scoraggiarci a continuare...”.
Ecco perché è importante dar loro una mano! Andate a dare un'occhiata alla raccolta fondi messa in piedi: tutte le possibilità sono spiegate nel sito https//www.produzionidalbasso.com/project/orto-antico. A fronte di un contributo economico minimo, si disporrà di sconti per l'acquisto di ortaggi biologici e bustine di semi in regalo. Salvare l'Orto Antico, significa salvare anche la nostra storia e un pezzetto del nostro futuro.