La nona edizione di Laghidivini sul lago di Bracciano è in archivio, dopo i tre giorni di convegni, incontri e degustazioni che hanno permesso, a chi ha partecipato, di saperne un po' di più dei vini dei territori lacustri, scoprendo non solo nettari che avrebbero fatto impazzire lo stesso Bacco, ma laghi di cui non si conosceva l'esistenza o di cui si parla sempre troppo poco (ad esempio il lago di San Ruffino, sui Sibillini, in provincia di Ascoli Piceno, che forse non a caso viene chiamato Lago Fantasma, o il siciliano lago Arancio, entrambi bacini artificiali). E in fondo la valenza di questa iniziativa, promossa e organizza dall'associazione culturale Accademia enogastronomica Epulae Bracciano ha proprio questa finalità, perché ciascun vino è legato a doppio filo al territorio a cui appartiene e ne condivide le peculiarità e la storia, quasi come fossero l'ennesimo profumo o sfumatura del gusto. E proprio per onorare ancora di più le caratteristiche e gli aspetti di un buon vino lacustre, quest'anno la manifestazione è stata organizzata, più che nel chiostro dove ha mosso i primi passi e ha visto le sue prime otto edizioni, direttamente in riva al lago, sul Lungolago Argenti di Bracciano. E questa nuova "localizzazione" è stata apprezzata anche dalle molte persone che hanno popolato le tre serate della manifestazione, assaggiando uno dei 180 vini presenti, tutti rigorosamente suddivisi per lago di appartenenza (in tutto 37). Provenendo il vino da una pianta, la vite e un frutto, l'uva, si è cercato di onorare non soltanto le espressioni del saper fare dell'uomo, ma anche la ricchezza delle erbe spontanee, di quelle officinali e di quelle aromatiche, con la possibilità di assaggiare acque aromatizzate e imparandone l'utilizzo e le proprietà. Quasi come una calamita, i due poli opposti dello spazio espositivo sono stati quelli che hanno catalizzato la maggior parte delle attenzioni: da una parte il fascino di incontrare rappresentanti del Monte Athos, territorio libero dove insistono soltanto comunità monastiche greco-ortodosse, dove l'ingresso è assolutamente vietato a qualsiasi essere vivente di sesso femminile, sia umano che animale. I monaci hanno portato i loro prodotti enogastronomici, i loro incensi, i libri, le icone e di certo non sono passati inosservati, soprattutto dopo il convegno, alla presenza di Padre Raphael, in cui sono stati raccontati molti aspetti della vita della comunità monastica, dello scandire del tempo e dei giorni (otto ore di sonno, otto di lavoro, otto di preghiera) e dell'enogastronomia del territorio, con relativa degustazione.
Dall'altraparte della... "calamita" il gelato artigianale a base di vino o di mosto del maestro Roberto Troiani di Frascati, una vera e propria delizia. Senza togliere niente al vino, anzi a tutti i vini, assoluti protagonisti. Anche perché tutti i vini si sono presentati, hanno ammiccato attraverso i loro nomi esotici, le etichette colorate, i profumi sprigionati una volta versati, gli aromi intensi, la loro presenza, a volte stupefacente, nel bicchiere, come il colore caldo dei cosiddetti "orange wine". Non a caso è stato consegnato anche un premio LAGHIDIVINI 2016 andato, come si dice, "a furor di popolo", al passito Mantonico Locride IGT del 2009 della azienda agricola Mariolina Baccellieri di Bianco (RC). Sono stati, infatti, proprio i visitatori di Laghidivini che hanno votato il loro preferito.
L'atmosfera calda e conviviale di Laghidivini, con angoli in riva al lago per rilassarsi, chiacchierare, degustare, non poteva non concedere anche un assaggio di sigaro, il Mastro Tornabuoni della Compagnia Toscani Sigari di San Sepolcro. Ma su tutti gli assaggi, il fantastico elisir Hypoclas, riproposto da una antica ricetta della Duchessa di Bracciano (ma di questo parleremo a parte).
La manifestazione Laghidivini 2016 si sarebbe dovuta concludere alla grande con la performance di Hilde Soliani, creatrice di profumi e artista di fama internazionale che conosciamo bene in questo blog. Il percorso multisensoriale al buio, tra profumi e vini, nel corso di una crociera a bordo della motonave Sabazia, ha attirato molti visitatori, solleticando la curiosità e la voglia di mettersi in gioco di tanti che hanno atteso con ansia questo momento. Purtroppo però l'appuntamento è saltato per la rottura improvvisa del motore della nave e l'impossibilità di trasferire altrove, all'ultimo momento, l'intera esibizione.
Un'ultima nota proprio per l'associazione Epulae di Bracciano che ha messo in campo tutte le proprie forze per la riuscita di questa edizione di Laghidivini, con grande disponibilità e soprattutto grande preparazione. Riuscire a vedere anche il cerimoniale di un sabrage (apertura di una bottiglia di champagne con la sciabola), dal vivo, sul lungolago, grazie alla bravissima sommelier Emanuela Viarengo, è stato davvero una sorpresa!