Il suo "vicolo della serpe" è stato, inoltre, ripubblicato, dopo una leggera rivisitazione ed è uscito in e.book con un nuovo titolo, "Il segreto delle Sibille", perché sono proprio queste leggendarie fate dell'Appennino marchigiano ad esserne le protagoniste. Come lo sono del sequel, che è uscito proprio in questi giorni e si intitola "Silvia delle Sibille". Ci sono le Marche, sempre con scorci meravigliosi, ci sono i sentimenti, anche molto forti, ci sono i colpi di scena (e come potrebbero mancare?) e ci sono storie che, pur se ambientati in epoche diverse, si intrecciano volentieri, portandoci a spasso per l'Ancona di un tempo, con il suo porto che brulicava di attività e i suoi mercanti. La scrittura fluida della Mazzocchi evoca immagini e permette di essere all'interno della trama. E poi ci sono le donne. C'è Silvia con Ifigenia, c'è Maria con Eleonora, e c'è la nostra cara eroina, Laura, ancora divisa tra figli, due amori e il potere affidatole dalla Sibilla Asia, per altro sua nonna paterna. Le donne sono sempre presenti, da protagoniste, spiccano nettamente sulle figure maschili. Le donne di Luisa Mazzocchi sono personaggi complessi, ricchi di sentimenti, capaci di emozioni forti, anche nella cattiveria, nella negatività. Mille sfaccettature dove, in un modo o nell'altro, ci ritroviamo tutte, perché in ognuna di noi c'è un po' di Silvia e un po' di Ifigenia, un po' di bene e un po' di male. E il potere magico, alla fine, è della grande capacità narrativa della scrittrice anconetana, ma di origini umbre, che mescola realtà a fantasia, fatti di cronaca alla leggenda, storia del territorio marchigiano a informazioni su vecchie strutture che ormai non esistono più. Di certo la cronaca, in questo "Silvia delle Sibille", c'è entrata a gamba tesa, con il fantasma delle Muse, con Massimo Merendi e la National Ghost Uncover, una storia uscita sui giornali nel giugno 2012. Il tutto in un dipanarsi di vicende che ti inchiodano gli occhi alle pagine, ansiosi di arrivare alla fine, di capire, di avere la storia risolta e bella che sviluppata.
A proposito di donne: è pregevole la volontà di riabilitare, attraverso un esempio, le tante donne che sono state vittime vere e proprie dei tribunali antichi, a cominciare dall'Inquisizione, tacciate di stregoneria spesso a uso e consumo di altri.