
Ritengo Serenella Moroder una persona capace e la stimo moltissimo. Intanto è una donna dalle grandi capacità organizzative, è una mamma, moglie, imprenditrice che ha dovuto conciliare un sacco di attività insieme, come fanno tutte le donne, anche se lo riconoscono in pochi.
Come donna in politica, nella precedente esperienza regionale, è stata costretta a lottare prima di tutto all'interno della Giunta, prima che con l'opposizione in Consiglio, quando alla nomina come assessore regionale al Turismo ha trovato la sua poltrona "occupata" da chi riteneva di poter avere ancora quel settore tra le mani, nonostante Serenella, qualcuno che per "nostalgia" era convinto di poter rappresentare ancora quel settore delle Marche alla BIT di Milano, qualcuno che pensava di poter decidere al suo posto e spesso senza nemmeno avvisarla. Gli episodi sono infiniti... E la sua strada è sempre stata in salita.
La sua capacità ha dato fastidio, accidenti quanto!!!! E appena possibile l'hanno esclusa, in un accordo tutto al maschile. Perché è meglio non dimostrare di essere capaci. Perché la politica deve rispondere a delle logiche. Perché non si può ragionare con la testa propria. Anzi, meglio proprio non far vedere di avere una testa che ragiona e che porta lontano e comunque e sempre a favore della comunità che si rappresenta.
Lei si è accorta per prima che Marche era l'anagramma di "charme" e che questo poteva essere un motivo importante in una promozione turistica dove la competizione è dura e siamo sempre arrivati per ultimi (abbiamo messo la pubblicità sui treni, quando già gli altri si proponevano come location per fiction e film, tanto per fare un esempio).
Per prima è arrivata a mettere in gioco i sensi in un mondo che si stava già orientando al sensoriale, facendoci fare grandi passi in avanti. Perché "L'Italia in una regione", o "La piccola Toscana", quando noi possiamo essere soltanto "Le Marche" e già solo così essere valore aggiunto e non essere secondi a nessuno?
Serenella Moroder non è marchigiana, ma ama le Marche molto più di una persona che qui c'è nata.
Serenella Moroder non si è aumentata lo stipendio e non si è fatta rimborsare la spesa al supermercato, in questo periodo di crisi, ma ha sofferto e stretto i denti come fanno in molti, tutti quelli che lavorano, almeno quelli che un lavoro ce l'hanno.
Serenella Moroder ha già dimostrato di essere una donna capace e, se le viene permesso, può soltanto continuare in questa strada maestra.
Mi fa piacere che sia tornata, che abbia deciso di riprovarci con un orgoglio tutto femminile e, permettetemelo, tutto marchigiano, con i suoi valori saldi, le scelte che sono tutte sue, con i sensi con cui da anni si gode questa regione e la ama come se fosse la sua. Spero solo che le Marche sappiano contraccambiare tutto questo amore!