E poteva essere solo un marchigiano, di San Benedetto del Tronto, come Paolo Annibali, a raccontare, con la sua arte, quella Sibilla che tanto ispira gli abitanti del territorio, individuandola come la figura mitologica che da migliaia di anni vede i desideri e le paure dell'uomo. Nell'esposizione di Castelfalfi, il Maestro Annibali propone una raccolta composta da figure femminili, per un totale di ventitré opere: dodici sculture in terracotta, "Sibilla", "Ragazza che si trucca", "La linea della fortuna", "Album di famiglia", "Inventario delle incertezze", "Case dimenticate", "C. che guarda il mare", "Frattura", "Chi? Io!", "La chioma di Berenice", "Vegliare rovine", "Fin dove si tocca", allestite all’interno del resort "Il Castelfalfi" e undici disegni, "Autoritratto", "Ragazza con limoni", "Omaggio a Courbet", "Verso sera", "F. che si pettina", "Lungomare d’inverno", "La moglie del marinaio", "Il cervo volante", "Da qui si vede il mare", "Per quello che so", tutti realizzati con la tecnica della china su carta ed esposti nella home gallery "CasaGucci".
Della Sibilla, che dà il nome all'intera mostra, ancora oggi si pronuncia il nome con ossequioso timore. La Sibilla di Paolo Annibali, in una bacinella, la cui circolarità evoca quella delle esistenze, si rispecchia, interrogando il suo stesso volto e chiedendo del futuro. Ma il volto non è solo riflesso, è pietrificato e un responso definitivo non verrà mai dato. La Sibilla, da cui si avvia il percorso espositivo di questa mostra, è accompagnata da altre figure femminili che, come cristallizzate in uno spazio altro, sono colte, invece, in banali pose quotidiane. Sembra tutto sospeso, in attesa di un movimento, di un’immagine nuova, di una storia che verrà. Anche gli altorilievi raccontano di storie declinate al femminile, le narrano con dovizia anche se apparentemente sembrano lasciate al caso. Nei mondi circoscritti di Paolo Annibali accade sempre qualcosa di inatteso, una storia diversa che racchiude anche l’emozione e il pensiero di chi osserva l’opera. Una mostra che porta in Toscana, a Castelfalfi, un grande maestro della scultura, cantore dell’universo femminile, con opere di grande bellezza.