
![]() Ormai non c'è vocabolario in grado di contenere parole per descrivere la magia degli spettacoli che portano la firma di Eugenia Morosanu e il Gran Gala di Danza 2019 ne è pienamente la conferma. La cura dei particolari, la scelta delle étoiles internazionali, la preparazione delle coreografie durante l'International Dance Summit, tutto ha raggiunto livelli tali di qualità da poter creare solo entusiasmo. E' stato un Gran Gala sotto il segno di Alessia Gatta che si è contraddistinta non solo per la presenza dei suoi "Ritmi Sotterranei", la compagnia di danza che ha creato e che ha visto sul palco delle Muse i due ballerini Vanessa Guidolin e Anthony Dezio, ma anche per la firma di un paio di coreografie di modern dance che hanno portato sul palco il suo tratto distintivo riconoscibilissimo. Ma è stato anche un Gran Gala in cui abbiamo scoperto (ammesso e concesso che servissero conferme) un Ovidiu Iancu Matei in grado di volare sulle assi del palcoscenico, con una grande presenza scenica e una armonia di passi che ormai sono entrati a far parte della storia del Gran Gala della Fondazione regionale Arte nella Danza, affiancato dalla sua partner, la spagnola Ada Gonzales, un "cigno" reso perfetto da una grazia dei movimenti impareggiabile. Entrambi, primi ballerini del Teatro Nazionale dell'Opera di Bucarest, hanno lasciato senza fiato la platea con coreografie classiche, firmate da Petipa (il Pas de deux del III atto del Lago dei Cigni) e da Gheorghe Iancu ( L'Adagio Rothbart & Mother), entrambe su musica di Chaikovsky, ma sempre di grande effetto per il pubblico. E poi vogliamo parlare della grandezza di Rachele Buriassi e del suo partner Roddy Doble, stelle di prima grandezza del Boston Ballet? Rachele in questo suo viaggio in Italia per partecipare al Gran Gala, è stata anche intercettata dal Festival dei Due Mondi di Spoleto dove si è esibita con grande successo! E che possiamo aggiungere a quel tamburo magistralmente suonato dall'anconetano Andrea Belfiore che ha dato un ritmo non solo alla coreografia della sua compagna Rachele Buriassi, per un attimo sola e senza il suo alter ego del Boston Ballet, ma a tutti i ballerini del Gran Gala 2019 per un gran finale di incredibile intensità! Un colpo di scena geniale che solo Eugenia Morosanu poteva mettere in atto! Suoni che ti entravano nelle vene, tanto che hanno scandito, oltre ai passi di danza, anche il ritmo degli applausi di un affollato Teatro delle Muse di Ancona. Tra le coppie di primi ballerini anche Matilde Campesi e il giapponese Koh Yoshitake che si è esibito anche in uno strepitoso assolo. La serata, dalla guida ormai consolidata di Felicia Megna e Maurizio Socci, i due presentatori ormai storici dell'evento, si era aperta con brevi, ma intense coreografie portate in scena dagli allievi dei corsi (alcuni dei quali piccolissimi, ma tutti concentrati sul ruolo che è stato loro affidato) dell'International Dance Summit e che, come al solito, hanno scritto e consolidato, attraverso i passi sulle punte (e non solo), un rapporto di amicizia, in nome della danza, fra le scuole di tutta Europa. A tal proposito il Gran Gala non ha smesso di lanciare piccoli grandi artisti di domani. Dopo i due grandi Carla Popescu e Philip Langen degli anni precedenti, in questo luglio 2019 ha deciso di presentare al proprio pubblico Cristian Susu, giovane promessa, appena diciottenne, del balletto rumeno, dalla carriera che sembra ormai ben delineata, visto l'intenso periodo che si aprirà da settembre per lui. Ma tra tante stelle di prima grandezza è necessario inserire anche le tre ballerine del Vis Ballet, corpo di ballo della Fondazione regionale Arte nella Danza che non hanno mancato, anche in questa edizione del Gran Gala, di incantare i presenti, con una efficace coreografia di Alessia Gatta e con la mitica performance con i banchetti di legno creata da Debora Barontini.
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AutoreGiornalista con una grande voglia di scrivere, anche per rendere giustizia a una professione che per pochi è rimasta una missione di servizio al lettore-cittadino-ascoltatore-telespettatore-utente. E poi sono una voce. Nel senso di speaker. Archivio
Marzo 2023
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