
Nei suoi dipinti ci sono sempre le donne e il mare, forte della costa del Conero dove è nata e della sua essenza femminile che conosce fin nel più piccolo moto dell'anima. Forse è proprio per questo che li mette a confronto, li intreccia, li esalta...
Sonia Pasquini, pittrice anconetana, è attualmente in mostra a Roma presso il Centro Culturale dell'Ambasciata della Repubblica Araba d'Egitto. La sua presenza è all'interno di una mostra collettiva internazionale di arte contemporanea, intitolata "Colorful Autumn Art Encounters", nella quale l'arte è rappresentata a 360 gradi, con tecniche diverse, non solo pittura, ma sculture e persino un'opera in vetro. Sonia Pasquini è stata scelta per rappresentare le Marche in mezzo ad artisti provenienti da tutta Italia, dalla Serbia e dallo stesso Egitto. Questa multiformità e multiculturalità della Collettiva è stata messa in evidenza, nel giorno dell'inaugurazione, da una dei due curatori, Sonia Vecchio che ha sottolineato come "è una soddisfazione essere riuscita a creare un evento con la sola forza dell'arte di tutti gli artisti partecipanti". Le ha fatto eco l'altro curatore, Claudio Alicandri: "Per noi gli artisti sono tutti uguali. Dipingono e producono emozioni, ognuno le proprie!".
Alla presenza del viceambasciatore d'Egitto che si è detto favorevolmente colpito dall'esposizione e dall'intensità delle opere presenti, è stata la direttrice del Centro Culturale dell'Ambasciata, Hajar Seifelnasr, a fare gli onori di casa, sottolineando come le diverse forme d'arte e i diversi stili di tutti gli artisti siano una ricchezza per la mostra: "Quello che è interessante è proprio lo sguardo verso la diversità che si evince da questa esposizione, verso l'altro distinto da me, perché in questo senso i quadri sono diversi, ma simili"...
Sotto questo punto di vista anche la presenza all'inaugurazione di due critici d'arte, Ugo Bongarzoni e Silvia Filippi, ha messo in evidenza l'importanza di tornare a organizzare eventi "plurali" come questo dell'Ambasciata d'Egitto, per la presenza di opere diversissime fra loro, realizzate con modalità differenti, stili differenti e da artisti provenienti da realtà differenti. Un concept importante che permette di pensare all'arte come ponte tra popoli.

Dipingere per l'artista dorica che risiede a Camerata Picena è una modalità espressiva che l'avvicina al suo papà da cui ha imparato i primi rudimenti poi perfezionati con corsi dedicati soprattutto alla tecnica dell'acquerello che predilige. Abbandonati tele e pennelli, perché come al solito le esigenze della vita ci portano sempre lontano da ciò che più amiamo, ha ricominciato a dipingere dopo la scomparsa di suo padre, per ritrovarlo nell'arte che proprio con lui ha condiviso con passione e dedizione. L'attenzione ai colori, le donne, i paesaggi marini meriterebbero davvero uno spazio articolato in cui sia possibile poterli apprezzare tutti insieme in un trionfo di gioia, vivacità, ma anche sentimenti profondi.