Grazie al direttore artistico, Vittorio Sgarbi, il Premio "Pio Alferano" promuove anche una serie di mostre di particolare rilievo: da segnalare la prestigiosa retrospettiva Carattere fiero, anima gentile: Edi Rama, dedicata ad un artista internazionale quale è Edi Rama che, oltre ad essere famoso per la sua arte riveste, in questo momento, l’importante carica politica di Primo Ministro del suo paese, l’Albania. Edi Rama, già autore del padiglione nazionale albanese alla Biennale di Venezia 2017, pratica l'automatismo di derivazione surrealista, disegnando sulla carta di uso più quotidiano, quella ad esempio legata al suo lavoro di politico, bozzetti di istintiva ideazione che colora e traspone in tappezzerie o sculture.
Particolarmente importanti nella lunga estate d’arte del Premio "Pio Alferano" anche le esposizioni: "Oltre lo sguardo. Gillo Dorfles 1910-2018", a cura di Luigi Sansone con testi in catalogo del curatore di Vittorio Sgarbi e Giuseppe Pagano. Un omaggio a Gillo Dorfles, recentemente scomparso all'età di 107 anni, personalità di eccezionale evidenza nell’ambito della cultura italiana del Novecento, maestro assoluto di critica e pensiero estetico. La mostra è accompagnata dalla proiezione di un cortometraggio realizzato dal regista Toni Trupia; e "Un’altra storia italiana, 1920-1945", a cura di Giuseppe Iannaccone, una collettiva di artisti tra i quali Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Emanuele Cavalli, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Gianfilippo Usellini, Luigi Broggini e Alberto Ziveri. La mostra costituisce un tentativo di dar vita e risalto a un pezzo di storia dell’arte in gran parte inedita e intende offrire una visione sul periodo artistico tra le due guerre mondiali. Le opere propongono quelle espressioni artistiche che durante tutto il ventennio fascista decisero di collocarsi al di fuori di un certo tipo di estetica, in parte, influenzata dall’alto. Ad accompagnare la mostra un docu-film dedicato al periodo tra le due guerre.