Tre donne con le loro storie, trattenute in un limbo dove si raccontano, tre angeli con le ali spezzate dalla crudeltà di uomini che non le amavano affatto, tre anime disperate e incredule, al punto da non ricordare, da non voler ricordare, cosa è realmente successo, tre vittime della violenza di genere. E nelle loro parole, man mano, si dipanano vissuti, incontri, storie d'amore, o almeno così credevano che fosse. Sono uomini diversi quelli che hanno conosciuto, di cui si sono innamorate, pieni di attenzioni, di frasi a effetto, di regali. Se li sposano anche, o vanno a viverci insieme. A volte sono così bugiardi quei loro amori, che il primo schiaffo arriva come un fulmine a ciel sereno.
Uno scossone, certo, ma poi, si sa, sono le donne che si mettono sempre in discussione, perdonano per amore, credono che la gelosia sia il sale di un rapporto, pensano che gli uomini possano cambiare, che quello schiaffo è stato solo l'errore di una volta, percepiscono un allarme che suona, ma fanno finta di niente, incredule che possa essere davvero una giusta percezione di pericolo.
Per Agugliano e solo per Agugliano è stato previsto un secondo atto di musica e voci meravigliose. Accompagnati dai musicisti Matteo Lentinio, Graziano Ranalli e anche dal Maestro Marco Falagiani, le performance di Erika Franceschini, Valentina Galasso e David Mazzoni hanno riempito l'atmosfera di note, calore, leggerezza, un antidoto perfetto e non scontato alle parole dure della violenza.