La genialità del Museo della Carrozza di Macerata è rappresentata dall'inserimento di un giro virtuale. In pratica con il progetto "In carrozza! Invito al viaggio nel territorio maceratese", attraverso degli allestimenti multimediali, è possibile scegliere una destinazione da raggiungere tramite la selezione di una delle tante cartoline che conducono a Potenza Picena, Tolentino, Urbisaglia, ecc., salire in una carrozza riprodotta fedelmente, nel predellino, nei finestrini dai quali godere del panorama, nei cuscini e nelle imbottiture dei sedili interni e... tra un'infinità di scossoni e la voce narrante del cocchiere, si comincia ad uscire dalle scuderie di Palazzo Buonaccorsi (mentre le immagini scorrono nei video-finestrini), per raggiungere la destinazione scelta, ma soprattutto per... sapere l'effetto che fa!
La carrozza rientra nell'immaginario fantasioso di ogni bambino ei sogni (di principi o di cowboy e indiani) tornano alla mente puntuali quando si accede ad un luogo dedicato a questo mezzo di trasporto. Calessi, diligenze, carrozze sportive o eleganti, per uso quotidiano, per le necessità di casa, per spostarsi... al Museo della Carrozza di Palazzo Buonaccorsi di Macerata ce ne sono per tutti i gusti. E non mancano gli accessori: selle, frustini, morsi, finimenti per attacchi a pariglia, briglie e ferri di cavallo correttivi. E poi cilindro, ventaglio e tutto quello che faceva parte di un corredo da viaggio, non ultimo l'astuccio delle medicine! Le prime carrozze fanno il loro ingresso in questo mondo in Ungheria nella metà del XIV secolo, mentre vengono raggruppate a Macerata nel 1962 a seguito di un lascito al Comune di sei modelli sportivi da parte del Conte Pier Alberto Conti di Civitanova Marche. A pensarci bene devono essere stata una bella rivoluzione! Erano "casse sospese" e viaggiare sopra di esse consentiva di attutire le scosse e gli urti dovuti all'irregolarità del terreno. Del tutto simili al cocchio (ex zucca) di Cenerentola, nei secoli successivi si sono evolute, fino all'Ottocento,secolo nel quale raggiunsero il massimo splendore e soprattutto il loro momento clou, anche grazie al miglioramento dei percorsi (era stato scoperto il bitume). Per le strade e per le piazze c'era tutto un brulicare di mezzi, sia pubblici che privati: i brougham (neri, praticamente gli antenati del taxi), i tonneau (o governess-car, calessi destinati alla bambinaia), i break (per le battute di caccia del signore con gli amici), la jardinière (per andare in città) e poi ogni genere di calesse, di cabriolet, di tilburyedog-cart, gig con cappotta e senza. Tipicamente italiani erano i calessi Military, particolarmente leggeri e in grado di essere "maneggiati" anche dalle donne. La genialità del Museo della Carrozza di Macerata è rappresentata dall'inserimento di un giro virtuale. In pratica con il progetto "In carrozza! Invito al viaggio nel territorio maceratese", attraverso degli allestimenti multimediali, è possibile scegliere una destinazione da raggiungere tramite la selezione di una delle tante cartoline che conducono a Potenza Picena, Tolentino, Urbisaglia, ecc., salire in una carrozza riprodotta fedelmente, nel predellino, nei finestrini dai quali godere del panorama, nei cuscini e nelle imbottiture dei sedili interni e... tra un'infinità di scossoni e la voce narrante del cocchiere, si comincia ad uscire dalle scuderie di Palazzo Buonaccorsi (mentre le immagini scorrono nei video-finestrini), per raggiungere la destinazione scelta, ma soprattutto per... sapere l'effetto che fa!
0 Commenti
|
AutoreGiornalista con una grande voglia di scrivere, anche per rendere giustizia a una professione che per pochi è rimasta una missione di servizio al lettore-cittadino-ascoltatore-telespettatore-utente. E poi sono una voce. Nel senso di speaker. Archivio
Marzo 2023
Categorie
Tutti
|