"Attraverso la cultura e l'arte - ha detto il direttore artistico del progetto Carlo Palmisano - vogliamo rivalutare territori, come succede quest'anno alla Salina di Margherita di Savoia, una delle zone più belle della Puglia, un posto sicuramente unico con le sue 41 vasche, che non renderà la vita semplice agli artisti che vi lavoreranno dall'8 al 10 settembre".
"Questa Salina - gli fa eco la sua vice, Martina Glover - è stata disegnata e concepita da Luigi Vanvitelli che ne ha seguito i primi lavori e in questo abbiamo già un primo ponte con le Marche".
Due le sezioni dell'iniziativa, la prima, relativa alla residenza di Land Art, si svolgerà con gli artisti selezioni da un bando. Saranno presenti e lavoreranno nella Salina per realizzare le proprie opere: Nirit Rechavi (Israele), Francesco di Tillo (Italia), Sonia Andresano (Italia), Laura Cionci (Italia), Connor Maley & Victoria DeBlassie (USA), Francesco Romanelli (Italia), Andreas Zampella (Italia), Rosa Tharrats & Gabriel Ventura (Spagna), Elisabetta Serpi & Anahi Angela Mariotti (Italia), Paolo Uboldi (Italia). Tra questi ne verrà selezionato uno che avrà la possibilità non solo di regalare una propria opera al Museo Omero di Ancona, ma anche l'occasione di una personale all'interno dello stesso Museo Tattile nella Mole Vanvitelliana. La seconda sezione è relativa ai Contributi. Vi sono stati invitati lo scultore Felice Tagliaferri, Ninni Donato, Angela Pellicanò, Giulio Manglaviti, Riccardo Murelli, Luigi Loquarto. Anche tra questi artisti ci sarà un vincitore che avrà la possibilità di esporre le proprie opere all'Istituto Italiano di Cultura a Cracovia. Il tema "sale", per altro, accomuna Margherita di Savoia a una località vicino Cracovia, Wieliczka, dove si trova un'antica miniera di sale, ma non solo, perché doveva essere presente, durante i 3 giorni della manifestazione, Domenico de Clario, un artista proveniente dall'Australia che era intenzionato a portare il sale del suo territorio per una specie di gemellaggio con la Salina di Margherita di Savoia (nella sua opera avrebbe dovuto utilizzarli entrambi).
Ma il Land Art Festival non prevede solo arte, ma anche musica, teatro, convegni e laboratori, tutti con lo stesso tema quel "Sali-natura" che può essere interpretato come le modalità dell'estrazione del sale, i diversi tipi di sale o anche un verbo, salire, sali la natura, nel senso di elevarsi.
Tra gli artisti, come detto, sarà presente il noto scultore Felice Tagliaferri che ha raccontato la sua intenzione di realizzare un mortaio (per pestare il sale) dalle enormi dimensioni, per il quale si farà aiutare dai cittadini di Margherita di Savoia, ai quali insegnerà l'arte dell'utilizzo dello scalpello. Un altro modo per condividere un'opera trasversalmente, interagendo e quindi mettendosi in modalità attiva perché partecipanti attraverso un po' del proprio lavoro.
"Se realizzi ovunque - ha detto lo scultore Tagliaferri, ad Ancona per la presentazione dell'iniziativa - un po' di arredo urbano (panchine, fioriere, ecc.) con il legno di recupero, insieme a qualche ragazzotto sbandato, quelle realizzazioni non saranno mai toccate da nessuno. Anzi, il luogo diventerà tra i più rispettati e anche i più vissuti! Ecco, il mio intento è sempre quello di sensibilizzare. In primo luogo all'accessibilità. E' necessario rendere sensibili anche tutti gli altri artisti. Si devono far toccare le proprie opere per un diverso punto di vista, quello del tatto e non solo per i ciechi, ma per tutti, dando spazio a un altro dei nostri cinque sensi. Soprattutto aprendo le porte dell'arte alla fruizione di tutti".
"Siamo coinvolti in questo evento - ha detto il prof. Aldo Grassini, presidente del Museo Tattile Omero - intanto perché c'è Felice che è ormai il nostro figlioccio e che seguiamo in ogni sua "avventura"; poi perché si rafforzi il concetto dell'arte che deve aprirsi a tutti: non più "arte aristocratica", definizione che rifiutiamo, ma un'arte democratica, per tutti e non mi riferisco soltanto di disabili, ma anche alle persone umili, ai cittadini comuni. Questo merita di essere sottolineato e portato avanti: portare l'arte fuori dai luoghi chiusi e davvero per tutti. Terzo motivo per cui siamo coinvolti è quello che vogliamo sempre più diffuso il museo tattile e anche questo non solo per i disabili, ma perché abbiamo scoperto che all'arte si arriva anche attraverso il tatto e non solo con la vista. Insomma Felice Tagliaferri, la democrazia dell'arte e un approccio tattile sono i tre elementi che ci hanno convinto a partecipare a questa iniziativa estremamente interessante!".
Nell'Apulia Land Art Festival, garantiscono gli organizzatori, tutte le opere si possono sentire, toccare, vivere e questo è successo anche nelle edizioni precedenti, perché la volontà è che l'arte possa invadere la vita di tutti.