Il direttore artistico della Fondazione, Eugenia Morosanu, che propone nuovamente uno spazio unico (non esistono altre possibilità) di espressione artistica in cui crescere e confrontarsi, sia per il pubblico che per gli stessi artisti, quest'anno ha deciso di ospitare per l'evento due coreografi, Emanuele Giombetti e Salvatore Romania, che firmano altrettante performance che rientrano nell'ambito della continua ricerca del movimento dei corpi, che al tempo stesso genera movimento di altri corpi, per reazione. Le relazioni tra esseri umani nascono proprio così, attraverso incontri-scontri, azioni e reazioni, attività e passività, chiaro e scuro, tutto ciò che determina il movimento. E movimenti che possono scaturire in conflitti, sinergie, magnetismo, sia in positivo (attrazione) che in negativo (repulsione, avversione, insofferenza). Di sicuro c'è di mezzo l'energia, tanta energia pura, una forza unica e al tempo stesso un equilibrio perfetto di forze contrastanti. E i ballerini si trovano a muoversi in uno spazio che diventa tutt'uno con il proprio corpo, con la musica, ma anche con il silenzio, essendo sempre tutto e il contrario di tutto, in nome del movimento. E la "quarta parete", così come a teatro si definisce quel muro immaginario tra il palco e il pubblico, alla fine non esiste più.
Metteranno in movimento i propri corpi: Debora Barontini, Alice Belvederesi, Marika Cacciani, Giada Matacchione e Alessandra Bolognini; e lo faranno "agli ordini" del marchigiano Emanuele Giombetti, grande esperienza in Italia e all'estero (ha danzato anche a New York) per "Legàmi" (la sua interpretazione di movimento in relazione alla dinamica che porta un singolo o un gruppo a muoversi in uno spazio scenico, man mano che le scelte portano le vite dei protagonisti a intrecciarsi tra loro) e di Salvatore Romania per "Eclipse", un progetto musicale per il quale il coreografo ha lavorato con Laura Odierna, nel quale il movimento si ottiene nascondendosi e svelandosi a vicenda, attraverso interazioni più o meno forti, tra carezze, provocazioni e spinte, un continuo gioco di touch perso nella musica e con esso intrecciato, apparentemente senza tempo, ma in realtà in un tempo voluto. Salvatore Romania è il creatore e coreografo, con Laura Odierna, della Compagnia Petranuradanza/Megakles Ballet, che tiene anche corsi e stage in Italia e all'estero, collaborando con le maggiori realtà della danza internazionale.
Anche quest'anno "Quarta Parete 2.0" affianca la danza al teatro ed Enrico Corradini della Compagnia Opora, sarà il protagonista del monologo "Le Pattine" di Giovanni Plutino, uno spaccato della vita coniugale, della relazione tra uomo e donna, tra modi di fare, modi di dire, modi di agire e reagire dei due universi coinvolti: le differenze portano a un risultato inaspettato e insospettato. Da non perdere!