C’è limite a un’emozione? E poi un’emozione che cos’è? Beh, non sono domande facili, qualsiasi sia l’ambito da cui scaturiscono… Credo che la parola emozione, con tutto il suo carico di sensazioni, sia la prima che ti viene in mente quando ti avvicini (anche in punta di piedi) al mondo di Villa Marta. E poi, non solo quello di questa azienda di prodotti dolciari fatti a mano, perché in realtà i due protagonisti di questa storia sono due veri e propri vulcani, in fatto di vitalità e creatività… e accanto a Villa Marta c’è anche “L’Osteria de L’Ortolano” e sempre nuove creazioni e prodotti.
Difficile capire quale sia l’inizio, ma forse come dice Massimo Zetti, uno dei due attori principali, tutto comincia con Marta, Marta Mezzetti, l’altra metà di questa mela di un sodalizio di vita e di lavoro. Già, questo donnino così vivace e brioso, aveva in testa di lavorare nella gastronomia. L’aveva in testa sin da piccola, voleva coccolare clienti, diffondere una cultura gastronomica dedicata a ingredienti di qualità, nel pieno rispetto del saper fare e dei prodotti della campagna, del loro ciclo vitale che segue il ritmo delle stagioni. Aveva le idee chiare, Marta e come sempre, almeno per certe storie che sembrano favole, volere è potere.
Cantava Cenerentola che “i sogni son desideri chiusi in fondo al cuor…”. Deve aver cantato così anche Marta, non affidandosi, però, solo alle speranze, ma mettendoci tutta la passione e la caparbietà necessari per arrivare al suo risultato.
“E’ passato più di mezzo secolo – afferma Massimo – da quando la mia famiglia ha intrapreso l’avventura del commercio. Veniva dalla campagna, radici in Toscana da sempre, aria pura e cibi genuini, ma grande difficoltà a sbarcare il lunario. Nel dopoguerra si trasferiscono nel centro di Firenze rilevando l’Osteria dove sono cresciuto e ho respirato la passione che mi hanno trasmesso i miei genitori, insieme alle loro conoscenze, alle esperienze, alla scelta di qualità e cortesia e la ricerca del buon rapporto tra qualità e prezzo per guadagnarsi la fiducia delle persone”. Per migliorare sempre di più, Massimo studia, frequenta corsi, approfondisce i valori di alcuni prodotti specifici (pane, tartufo, salumi…) e incontra Marta. Insieme frequentano la scuola Cordon Bleu, corsi base di cucina, di pasticceria, corsi di cucina internazionale, corsi su materie e ingredienti specifici, fino alle tesi, Marta sul tartufo e Massimo sul vin santo! Oggi a tutte le conoscenze di materia prima e ingredienti, alle esperienze, al loro saper fare, hanno aggiunto ancora più passione e una buona dose di fantasia, affinché ogni loro cliente possa essere ampiamente soddisfatto nel vivere questa esperienza sensoriale. E poi, come si diceva, c’è Villa Marta. Come si fa a dire se è nata per caso, per necessità o per passione? Anche qui l'azienda agricola di famiglia ha un ruolo importante, anche qui i tanti prodotti di qualità che da qui provengono, frutta e verdura freschissimi, ma poi, quando tutto arriva a maturazione, sorge l'esigenza di conservare tanto ben di Dio! E allora la passione fa il suo gioco e si comincia a sperimentare, piccole prove che incontrano subito il favore di tutti, tanto che Massimo e Marta si cimentano anche in questa seconda avventura! Tutto è rigorosamente fatto a mano, nessuna macchina al mondo potrebbe d'altronde realizzare le meraviglie che si creano all'interno di Villa Marta... Sì è vero: la qualità delle materie prime è fondamentale, ma è altrettanto vero che l'amore per le cose ben fatte è ugualmente importante per loro!
Nascono così un sacco di prelibatezze, per esempio la torta di cioccolato Martarè, unica nel suo genere, in tre formati da 500, 150, 80 grammi e intrigante per gli accostamenti (insieme al cacao di primissima scelta che proviene dalla fascia tropicale di Perù, Venezuela, Santo Domingo e Madagascar, in tavolette all’80% che danno vita a quattro cioccolati fondenti, hanno messo tè nero affumicato Lapsang Souchong, aceto balsamico di Modena IGP, caffè del Nepal, coltivato alle falde del Monte Everest e rum agricolo dei Caraibi). Per non far mancare nulla ai propri clienti e accontentare tutti, è nata anche la Martarè Vegan. Ne esiste anche una versione superchic da anniversario… non a caso si chiama Martarè Anniversary ed è stata utilizzata per celebrare i 50 anni di attività dell’Osteria de L’Ortolano! E poi? Biscotti a non finire (su tutti i cantucci), chicche, confetture e marmellate, mostarde, miele aromatizzato, sughi e creme…
Tra tante meraviglie raccontate, ne manca ancora una, l’ultima, ma non certo di minor piacere, importanza, bontà (anzi, per chi scrive è davvero il massimo!). E’ il panforte, nelle due varianti: Margherita (la leggenda vuole che fosse dedicato alla regina Margherita) e al cioccolato fondente.
Insomma, Massimo e Marta, Marta e Massimo, sempre loro due, solo loro due, con quell'accento toscano che fa subito simpatia, con la voglia di mettersi in gioco di continuo, con la creatività che sforna ogni giorno cose buonissime, con la capacità di osare abbinamenti, con l'intelligenza di scegliere sempre il meglio in termini di ingredienti... E una capatina a Firenze, in via degli Alfani 91 r, anche solo per andare a trovarli insieme al loro mondo, vale sempre la pena!