
![]() Di sicuro è la commedia più dotta vista in questo festival nazionale di teatro - Premio La Guglia d'Oro, edizione 2023! Portata in scena dal Gruppo Teatro Tempo di Carugate (Milano), "Le prenom (Il nome) - Cena tra amici", commedia in due atti a firma di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, con la traduzione di Fausto Paravidino, tra citazioni dotte, personaggi della Storia e della Letteratura, della Filosofia e dell'Arte e libri a volontà, evidenzia l'ambiente colto in cui si sviluppano le vicende, ovvero una casa di professori, uno dei quali, per altro docente alla Sorbonne, la prestigiosa università di Parigi. Due coppie in scena, fratello, sorella, cognato e cognata, più l'amico di sempre, un musicista, Claude Gatignon, appena arrivato da un concerto e ancora in "abiti di scena", con tanto di gemelli ai polsi della camicia, in netto contrasto con il padrone di casa che lo accoglie in pantaloni di velluto e camicia a scacchi. Si conoscono da una vita, sono amici per la pelle da una vita, ma questo non vieta a Vincent, fratello della padrona di casa, Babou, di inventarsi tutto un gioco sul nome del figlio che sta per nascere. Forse Vincent è il meno colto fra tutti, ma a quello che non sa sopperisce la sua parlantina spiccia e senza ostacoli, conoscendo tutte le tecniche del venditore alla perfezione che mette in campo per raggirare gli altri. Ne nasce uno scambio di rivelazioni e accuse, nel corso delle quali Claude, il musicista, si mantiene neutrale, forse troppo neutrale, tanto da guadagnarsi il soprannome di "svizzero", per la sua volontà di non schierarsi. Gli amici gli rivelano il nomignolo con cui lo chiamano, ovvero Regina Claudia, perché pensano stia nascondendo la sua omosessualità, ma Claude non capisce nemmeno inizialmente il perché di quel soprannome, devono spiegarglielo chiaramente. Se fin lì è riuscito a mantenere il "segreto", ora si trova costretto a rivelare una relazione duratura: da anni ama, riamato, la madre di Vincent e Babou. La rivelazione non viene accolta con troppo piacere. Insomma, cominciano a volare parole grosse, non si risparmiano accuse, cattiverie, veri e propri scontri, dimenticando, nonostante il legame che li unisce, le buone maniere, l'affetto... L'occasione è buona anche per ammettere alcune cattiverie compiute in tempo di gioventù, di cui altri sono stati incolpati. Ognuno si sente legittimato ad esplodere in tutto ciò che ha taciuto forse da sempre. Esprimono così pensieri, giudizi, atteggiamenti che proprio non vanno giù. Babou in un piccolo monologo, esprime la frustrazione di donna, moglie, madre, sorella, cognata, amica, figlia, i suoi ruoli in casa da unire a quello di insegnante. Come se il mondo girasse intorno a lei, ma non per osannarla, quando per pretendere attenzioni e favori. E lei sempre gentile, disponibile, sincera, rimprovera anche l'amico di sempre Claude di non aver avuto il coraggio di dirle la verità. Sembrerebbe un dramma, ma in realtà si tratta di una commedia divertente che però lascia abbondante spazio alla riflessione.
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AutoreGiornalista con una grande voglia di scrivere, anche per rendere giustizia a una professione che per pochi è rimasta una missione di servizio al lettore-cittadino-ascoltatore-telespettatore-utente. E poi sono una voce. Nel senso di speaker. Archivio
Marzo 2023
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