Che cosa ha fatto il San Costanzo Show? Ha presentato un progetto per un cortometraggio, "La scoperta del secolo", che è stato immediatamente accettato e che ora, finite le riprese e il montaggio è appena stato consegnato. Ma andiamo per ordine.
Oscar Genovese, bentrovato, che cosa puoi dirci di questo progetto che in realtà ci avevi già accennato nel precedente incontro?
"Abbiamo approfittato del Bando per le produzioni audiovisive della Regione Marche, perché parlava di valorizzazione del territorio e, stando a Fano, abbiamo pensato che comunque qui uno dei valori principali era quello dei ritrovamenti archeologici romani, di cui è piena, anche se si trovano in tutta la regione. Da qui abbiamo pensato di creare una storia ad hoc: il corto segue le vicende di un gruppo di condomini che rischiano lo sfratto perché abitano in un palazzo in cui, in una cantina, è stato scoperto uno spazio che l'esperto della Sovrintendenza (che poi è Massimo Pagnoni) ritiene sia la Basilica di Vitruvio, fatidica struttura di cui si è sempre parlato, ma che non è stata mai trovata e che noi abbiamo immaginato, chiaramente fantasticando, che finalmente venga alla luce".
Intanto dimmi chi ha scritto il soggetto?
"Il soggetto è nostro, sia il soggetto che la sceneggiatura sono del San Costanzo Show. Io e Daniele Santinelli ci siamo occupati della sceneggiatura, mentre il soggetto è di Giovanni Giangiacomi e Massimo Pagnoni, la regia è la mia, la direzione della fotografia è di Henry Secchiaroli, un regista famoso qui di Fano. Quindi al San Costanzo Show abbiamo fantasticato su questa storia. Dopo questo ritrovamento della Basilica di Vitruvio, arriva il sindaco, dichiara di dover abbattere il condominio, ma dove mandare tutte questi condòmini? Da qui inizia tutta una serie di liti, contrasti e avventure, appunto per trovare una soluzione e soprattutto una sistemazione a questi condomini e allo stesso tempo valorizzare questo ritrovamento così importante per Fano. E da qui parte la storia, ma di più non posso raccontare perché è un corto e io ve ne ho già raccontato una metà!".
Lo stile, ma immagino proprio di sì, è quello del San Costanzo Show?
"Sì, lo stile scelto è il comico - brillante, ma al tempo stesso siamo stati molto attenti al rispetto per l'archeologia, per i ritrovamenti di reperti importanti. Ci siamo anche avvalsi della collaborazione di una consulente storica che è la dottoressa Valentina Radi, appunto un'esperta che ci ha aiutato a definire bene, a scrivere bene i testi, a usare le esatte diciture, le definizioni per i ritrovamenti archeologici, che poi vengono anche visti durante un servizio televisivo, al quale il sindaco assiste, presentati in tutta la loro globalità, nel senso che verranno visti tutti, o quasi insomma, comunque una buona parte dei ritrovamenti archeologici che sono in tutte le Marche e non solo a Fano".
Mi sembra una buona scelta per farli conoscere tutti, quella di utilizzare un servizio televisivo nel bel mezzo del baillame del condominio...
"La storia inizia proprio con questi due cronisti di assalto di una immaginaria televisione locale, che si chiama "Tele Verità", che vanno sempre in cerca di scoop. I due, il cronista e l'operatore sono Daniele Santinelli e Davide Bertulli, praticamente ci serviva un cosiddetto "piacione", un cronista piacione e Daniele Santinelli è perfetto per questo ruolo e un operatore imbranato e quindi Davide Bertulli, lo stesso, era il più adatto! E il funzionario della Sovrintendenza, cioè Massimo Pagnoni, si affida a loro per mandare in onda questo servizio televisivo che serve a far render conto al sindaco di quanti ritrovamenti e quanti siti archeologici romani ci sono nelle Marche. Da qui lui si convince a proposito di una determinata scelta che porta alla fine del film. Questa a grandi linee è la storia. È stato bello perché, innanzi tutto ci sono state molte collaborazioni. Questa è la mia prima esperienza come regista cinematografico e mi sono avvalso della collaborazione e dell'esperienza di Henry Secchiaroli come direttore della fotografia. Abbiamo lavorato bene, lui è stato una persona davvero disponibile, molto professionale e molto bravo. E poi Michele Conti, uno dei più bravi fonici di cinema che abbiamo in Italia che è sempre di Fano".
"Sono due modalità molto diverse, perché in uno non lavori per scene, per inquadrature, lavori sulle luci, sui movimenti, sullo spazio nel palcoscenico ed è il teatro. Al cinema, invece, c'è un discorso di dividere la stessa scena come se fosse lo stesso dialogo in inquadrature diverse, primi piani, piani americani, totali, piani sequenza, la luce è diversa, la luce deve valorizzare un'espressione... Per cui è molto diverso, soprattutto in questo, ma poi anche i dialoghi sono diversi. Le sceneggiature di un film devono arrivare direttamente e, soprattutto in un cortometraggio, devono portare avanti, in maniera molto sintetica, con poche parole, il racconto, un'azione, una storia. Questo in realtà succede anche nel teatro, però poi in teatro ti puoi permettere di indugiare un po' di più, di usare più parole, un dialogo un po' più lungo, un monologo. Ecco queste sono un po' le differenze principali. Però mi sono divertita tantissimo!".
E divertendoti hai ampliato le tue conoscenze: insomma adesso puoi fare tutto!
"Praticamente sì, però, dai, devo riconoscere che mi sono divertito parecchio, abbiamo lavorato bene, in un clima molto sereno e disteso. Non ci sono stati contrasti o tensioni e questa cosa è stata davvero molto positiva. Devo dire che abbiamo avuto anche i condomini, per interpretare i quali abbiamo chiamato dei figuranti, tra amici, persone di Fano che conoscevamo e hanno formato un gruppo di condomini fantastico, si sono messi in gioco, hanno fatto tutto quello che c'era da fare per il film, sono stati veramente divertenti. Ci siamo trovati veramente molto bene tutti insieme! E poi c'è stata la collaborazione del Polo Scolastico 3 di Fano che ormai ci accompagna sempre. Alcuni ragazzi, coadiuvati dal professor Fabio Ferretti, sono venuti a fare le foto e i video di backstage e hanno montato anche un video a tal proposito, con tutto il materiale raccolto, per cui c'è stata questa collaborazione con la scuola che noi, come San Costanzo Show, teniamo sempre in considerazione in qualsiasi nostro progetto. Poi abbiamo avuto la collaborazione della Polizia Locale di Fano, dell'Archeoclub, del Comune... È stato insomma un bel lavoro di collaborazione. Pensa che anche un gruppo di musicisti di Fano ci ha permesso di usare le loro musiche per la colonna sonora. Insomma, proprio una bella esperienza. In questi giorni abbiamo concluso il montaggio di post-produzione e praticamente il corto è finito ed è stato consegnato alla Regione Marche".
Per quanti giorni avete girato?
"Abbiamo girato il cortometraggio in cinque giorni, mattina e pomeriggio".
"Per il 20 ottobreè stata la scadenza per la consegna alla Regione Marche, scadenza prevista dal bando. Quindi direi che già dai primi di novembre potrà essere divulgato e lo faremo attraverso le tv locali, il web e delle proiezioni apposite nei teatri o nelle sale di proiezione, con il pubblico. Faremo delle cose dedicate e stiamo al momento cercando di capire come proiettarlo dal vivo, perché chiaramente un corto al cinema necessita di serate ad hoc, perché non è un film. Faremo delle presentazioni con gli attori, il cast tecnico e artistico e poi la proiezione, così da rendere il tutto, in qualche modo, una forma di spettacolo dal vivo".
Che per voi del San Costanzo Show non sarà difficile, dopo il corto, come dire, ingannare il tempo!
"Esatto!".
Più o meno hai un'idea di quanti altri corti sulle Marche sono stati presentati alla Regione?
"Ce ne sono stati alcuni. Quando ho visto, circa un anno fa, l'elenco dei progetti ammessi, ce n'erano sei - sette. Un numero discreto. La Regione Marche ha avuto questa intuizione, durante la seconda ondata di Covid di almeno far programmare agli artisti di cinema un progetto che permettesse di rimetterli in moto. E per noi, ma non solo per noi, è stata una bella occasione!".
Senti Oscar, da regista di cinema, qual è stato l'attore più bravo? Senza fare nomi e cognomi, ma conoscendo le caratteristiche di ciascuno, hanno confermato i propri talenti oppure c'è stata qualche sorpresa?
"Ahahah! Allora, devo dire che qualcuno che a teatro rende meno, invece al cinema ha reso molto di più, altri hanno confermato la loro bravura indistintamente sia sul palco che sul set. Per cui anche da questo punto di vista abbiamo lavorato bene! Anche in questo caso abbiamo fatto le prove, cioè noi le scene le abbiamo provate prima di girarle, anche con le comparse che sono state molto disponibili per provare nei giorni precedenti all'avvio delle riprese. Perché abbiamo detto: "Va bene, siamo tutti amici, siamo tutti felici di lavorare insieme, ma stiamo facendo una cosa seria e come tale va presa", per cui è andato tutto bene anche da questo punto di vista. E poi io, come prima regia di cinema, ho ancora tutto da capire, nel senso che da questo corto posso capire come migliorare, le cose da perfezionare, da considerare di più, quelle che sono più importanti, insomma è servito anche a me tantissimo. Tra l'altro ci siamo talmente appassionati a questa cosa che stiamo già scrivendo un film in questi giorni, che gireremo l'anno prossimo!".
Vi abbiamo persi a teatro? Spero di no!
"Nooooooooo, perché in più stiamo programmando tutta la stagione invernale fino ad aprile prossimo!".
Quindi finalmente grande attività, dopo il fermo-Covid!
"Sì, sì, ci siamo rimessi subito in moto e siamo partiti a pieno regime. E portiamo avanti sia il teatro, sia, a questo punto, il cinema! Visto che ci siamo...".