Il lockdown ha fatto saltare tutti gli spettacoli, ma voi che avete fatto?
"Durante il lockdown ci siamo inventati una trasmissione che andava tutta registrata sulla piattaforma Zoom, nella quale abbiamo continuato a giocare con i personaggi inventati e nuovi, insieme ai soliti del San Costanzo Show. Questa serie di interventi si chiamava, chiaramente, "San Costanzo House Show". Abbiamo fatto otto puntate che hanno trasmesso tutte le televisioni locali. E' stato un esperimento per mantenerci in esercizio. Stiamo parlando di marzo - aprile 2020. Poi l'estate dello scorso anno non abbiamo fatto spettacoli, anche per il clima di incertezza, mentre una parte del San Costanzo Show ha fatto il teatro quello "serio", quello vero, diretti dal regista Giampiero Solari. Da settembre - ottobre, sempre on line, ci siamo visti per capire come fare lo spettacolo nuovo e preparare un cortometraggio che si intitola "La scoperta del secolo", le cui riprese inizieranno a fine settembre...".
Ma non vi fermate mai!
"No, no, non ci fermiamo, capirai c'è il Santinelli che è un vortice di proposte e di idee! È uscito fuori questo bando della Regione Marche proprio per realizzare un cortometraggio che avesse a che fare con il territorio, con la valorizzazione della regione e quindi abbiamo proposto il nostro progetto del corto che è piaciuto e quindi dobbiamo realizzarlo. Avremmo dovuto farlo ad aprile, ma non si poteva per questioni di lockdown, restrizioni, distanziamento sociale e siccome prevede anche la presenza di alcune comparse, sarebbe stato problematico e complicato realizzarlo. Così abbiamo detto di aspettare settembre, sperando che il prossimo settembre non sia come quello dello scorso anno! Poi accanto a tutto questo, piano piano abbiamo cominciato a pensare allo spettacolo nuovo, che è sempre con il supporto della Regione Marche (questo è il quarto anno che ci supporta), la regia è mia e di Paola Galassi, sul palco ci siamo tutti e sette, compresa Romina Antonelli. Come al solito abbiamo fatto il solito giro di proposte, di idee, il solito brainstorming ed è uscito fuori uno spettacolo che ha a che fare con tutti i personaggi storici o meno, famosi o meno delle Marche, sia contemporanei che del passato. Questo spettacolo si chiama "Sapore di sale grosso" e debutta il 29 giugno a Fano, alla Rocca Malatestiana, con la replica il 30, quindi proprio in questa fine giugno. Poi da lì ci muoveremo, andando a Cagli il 24 luglio, mentre saremo a Sirolo il 29, Fano di nuovo il 30 luglio, ma questa volta all'Arena BCC, Pesaro 4 agosto e poi c'è anche il ritorno di Rosa Della Cecca con il suo spettacolo dedicato, "Il Codice della Cecca", a Fano il 10 agosto. Nel marzo scorso, marzo - aprile, abbiamo cominciato a fare le prove e grazie al Polo 3 di Fano, polo scolastico di istituti professionali, abbiamo una stanza per fare le prove, direttamente dentro l'istituto, quindi abbiamo una sede carina, grande, con il giardino davanti, una bella location per le prove...".
Questo Covid vi ha sconvolto un po' i piani, non siete abituati a debuttare d'estate...
"Eh no, è la prima volta, però sai l'urgenza, le prove, si è spostato tutto, avevamo bisogno di fare uno spettacolo nuovo e con un po' di sforzi da parte di tutti, perché ognuno di noi ha le sue cose, il suo lavoro, i suoi spettacoli. Però con tutto il nostro impegno, abbiamo messo in piedi questo nuovo spettacolo che è chiaramente per i teatri all'aperto. D'altronde lo spettacolo al chiuso dentro un teatro ha un'impostazione diversa, un ritmo diverso, il pubblico è lì a due passi da te, invece in una arena all'aperto, il pubblico è un po' "disperso", diciamo, occupa una superficie più ampia ed è comunque molto lontano dal palcoscenico. Poi se pensi al distanziamento, sono 5/600, al massimo mille spettatori a sera, quindi c'è bisogno di un'energia diversa, molto più prorompente se vogliamo".
Ho avuto in anteprima alcune informazioni. Ti puoi figurare quando ho visto le immagini di tutti voi, come siete conciati e incastonati in quadri famosi, più il titolo del nuovo spettacolo e tutto il resto... ho subito cominciato a ridere! Adesso mi devi dire chi è il colpevole di tutto questo!
"Sul titolo "Sapore di Sale grosso"... sai che non so dirti chi di preciso ha avuto l'idea? Viene fuori dopo una serie di titoli assurdi che mettiamo tutti insieme o sulle chat comuni, oppure in riunione, dove buttiamo giù veramente di tutto ogni volta, partendo dal tema. Però niente stava bene con il discorso storia, storico, Marche, ecc., così ci siamo detti di dargli un titolo completamente diverso. E abbiamo pensato a Sapore di sale grosso, pensando all'estate, tant'è che anche la locandina ha lo sfondo azzurro. L'aggettivo "grosso", comunque fa capire che non è proprio una cosa normale, ordinaria...".
E poi le vostre facce... sono una meraviglia!
"Abbiamo preso tutti ritratti famosi e sperando che nessuno si offenda abbiamo fatto questi montaggi che per altro adesso sono molto di moda. E poi siccome c'è uno del gruppo che gioca a fare questi ritratti e li manda sulla chat che abbiamo in comune, abbiamo deciso di usarli sulla locandina. Il grafico, ormai da anni, è Michele Ambrosini che oltre ad essere esperto di grafica è un artista, è uno scultore e pittore molto bravo e noi ci affidiamo a lui, perché siamo certi di andare sul sicuro con lui!".
Bella anche l'idea di declinare tutte le vostre sette immagini anche singolarmente per la promozione!
"Sì, sì, questo è il nostro esperto di marketing Santinelli che trova sempre il modo per catturare l'attenzione del pubblico sui social network!".
"Ti dicevo della necessità di impostare lo spettacolo comunque in maniera diversa, perché deve raggiungere un pubblico che occupa una superficie molto più estesa, tra l'altro è anche molto lontano da noi, anche la prima fila è lontana dal palco in queste arene in cui andremo, quindi ci deve essere un'energia diversa. Io come regista, insieme a Paola, ho puntato molto sui colori, sul movimento, su cambi continui di vestiti e poi sulle musiche. Un altro problema è stato: considerare tutto quello che è successo nell'ultimo anno e mezzo, oppure lasciarlo al passato senza farne cenno? Far finta di niente non si poteva proprio e anche lì, ci siamo chiesti come fare e dando un colpo al cerchio e uno alla botte ci saranno anche i negazionisti, come figure da tenere d'occhio e su cui giocare e in par condicio abbiamo considerato le vaccinate, ovvero personaggi noti del San Costanzo Show che stavolta sono vaccinate. È una coppia, di Pesaro, di più non ti posso dire, ma l'avrai capito... Prendiamo di mira la scuola in DAD, i virologi, sempre nel rispetto di tutto e tutti e senza cadere nella banalità...".
Ma fate uscire anche Davide Bertulli vestito da Coronavirus?
"Ah, ah, ah! No, quello no, era un po' troppo! Con lui giochiamo sempre, o fa cose estremamente complesse come il monologo in inglese dell'Amleto dell'ultimo spettacolo, o lo trattiamo male, sempre bonariamente, perché lui sa perfettamente quelle che sono le caratteristiche del suo personaggio...".
Giusto, poi lui è bravissimo! È che lo vedevo benissimo nell'impersonare il virus, lui così alto e magro magro, con la palla del Coronavirus intorno!
"Sì, ma noi abbiamo anche dovuto tagliare tanti pezzi, altrimenti era uno spettacolo di due ore e mezzo. Io credo che sia meglio farlo più corto, ma che poi ti lasci la voglia di tornare a vedere il San Costanzo Show, piuttosto che uno spettacolo dove non trascuri alcun aspetto, ma che poi alla fine non ne puoi più. Quindi abbiamo optato per farlo un po' più corto, ecco".
Ma scusa abbiamo deviato le nostre chiacchiere, stavamo parlando delle difficoltà di uno spettacolo estivo...
"Giusto! Poi c'era anche il nodo da sciogliere relativo ai personaggi storici o anche dei fatti storici delle Marche ed essendo un argomento tra virgolette serio, per rispetto del territorio e perché non è nella nostra abitudine, non ci andava di dissacrare e di deriderlo, soprattutto. Dovevamo rimanere in un ambito di rispetto e raffinatezza nel trattare in maniera comica determinati personaggi. Poi chiaramente c'è il discorso della demenzialità, del delirio, che ci sono sempre... E se uno legge i personaggi... c'è Raffaello Sanzio, c'è Giacchino Rossini, c'è Dante Alighieri... che o sono personaggi che compaiono in carne e ossa, oppure vengono nominati, citati, però sempre in maniera divertente senza cadere nella volgarità e anche nella scontatezza. Più che altro non volevamo cadere nei cliché dei personaggi, per esempio di Giacomo Leopardi che è sempre pessimista, oppure Dante Alighieri che comunque non è marchigiano, ma nomina spesso alcuni territori delle Marche, soprattutto il Montefeltro, nella Divina Commedia e, comunque, di qua è passato, o personaggi contemporanei come Valentina Vezzali e Valentino Rossi sui quali ci si scherza un po' di più, sempre rimanendo nel rispetto della figura. E quindi c'era da trovare questo compromesso tra il divertimento canzonatorio e soprattutto delirante, nel rispetto dei fatti, dei personaggi, la tipologia di ciò che andiamo a raccontare sul palco. Abbiamo optato per questa carrellata di personaggi, partendo sempre dal fatto, perché comunque quello che non ci manca è l'autoironia, per fortuna, che invece altrove si è persa, quindi partendo dal fatto che dopo un anno e mezzo ci siamo un po' arrugginiti e non sappiamo più come si fa teatro. Per cui c'è questo continuo passaggio tra la rappresentazione del personaggio all'ironia su di noi come Compagnia".
Volevo chiederti anticipazioni, ma in realtà qualcuna me ne hai data e soprattutto mi hai dato spunti per essere ancora più curiosa. Mi chiedo, per esempio, cosa c'entra Dante con la Vezzali e Valentino Rossi e pensare a come possiate averli incastrati... non so se riuscirò a tenerla fino al debutto...
"Eh sì, ci siamo sbizzarriti per cercare abbinamenti, per esempio Leopardi che parla con... non te lo posso dire!".
Tiro un nome a caso: Leopardi che parla con Orietta Pedotti...
"Sì, esatto!".
Prima di chiudere volevo parlare con te dello spettacolo "Brancaleone, viaggio di inizio millennio", di cui abbiamo fatto cenno all'inizio. Un'altra produzione, ma di certo una specie di riconoscimento al vostro lavoro e al San Costanzo Show. A proposito, non eravate tutti, vero?
"Non eravamo tutti perché Giovanni Giangiacomi lavorava e stava lavorando molto e tutti i giorni, ma gli altri sei c'erano tutti. Sì, hai ragione sul riconoscimento e soprattutto su un riconoscimento che viene da Giampiero Solari che ci ha chiesto di partecipare a questo spettacolo con la sua regia, insieme ad altri attori professionisti. Chiaramente ci ha fatto molto piacere. Poi lui lo sa che nel nostro gruppo una parte è professionista e l'altra è amatoriale, diciamo così, ma ti parlo proprio di tipologia di qualifica. Solari ha ritenuto opportuno darci questa possibilità che abbiamo colto al volo, anche perché era un progetto molto bello, finanziato dalla Regione, per un Brancaleone fatto nelle zone del cratere sismico. È stato emozionante andare lì, parlare con le persone, fare uno spettacolo di impatto emotivo, visivo e sensoriale con un pubblico che aveva bisogno e che ha tuttora bisogno di vedere e assistere a qualcosa che possa un po' rompere tutta quella pesantezza che purtroppo si portano dietro da cinque anni. Parte dal fatto che Brancaleone e questi personaggi scappano dalla peste e forse non è stato un caso se Giampiero Solari ha scelto proprio questo testo,serviva qualcosa che avesse di mezzo il viaggio,il bisogno di andare che però è un andare per cercare se stessi, lo scappare dalla peste, un argomento comunque attuale... Insomma c'era un po' di tutto dentro e l'impatto è stato forte anche per quello, sia per noi che l'abbiamo fatto, sia per chi vi ha assistito".
Senti Oscar, lavorare con Solari, lavorare con altri attori, quanto ha influenzato il vostro modo di agire e magari quante volte ve ne siete resi conto mentre stavate lavorando a questo nuovo spettacolo?
"La bellezza di lavorare con Solari è il piacere della cura dei dettagli e del non lasciare nulla per scontato, per cui poi quello che ti porti dentro, proprio come esperienza, è proprio questa esigenza di cogliere ogni minimo aspetto, considerarlo e porre la massima attenzione per la scena, per lo spazio, per i testi, per i personaggi, per il corpo, per la voce e anche dal punto di vista tecnico, quindi le luci, l'audio, la scena o eventuali video che ci possono essere. E in questo Solari, avendo una visione a 360 gradi degli spettacoli che fa, ogni cosa che fa ce l'ha già in mente, chiara, sotto tutti gli aspetti, sia tecnici, sia attoriali e registici. Per cui poi questa cosa ti apre la mente e la visione della scena. È un po' questa l'esperienza di lavorare con Solari ed è stato bello perché anche attori che avevano lavorato con lui anni fa, hanno ritrovato il piacere di lavorare con lui di nuovo, perché sanno che è sempre una crescita personale e professionale".
Un'esperienza a cui non si poteva mancare...
"E no, no, anche perché personalmente io ho seguito proprio tutto dalla creazione, dal testo che lui aveva già fatto più di venti anni fa, rivisto, riadattato e rimesso a posto per l'occasione e quindi proprio da quando è partita l'idea di Giampiero in poi ho seguito tutto il percorso, dai sopralluoghi, all'andare a parlare con gli assessori competenti dei Comuni o con gli organizzatori della serata, ecc.. È stato un lavorone, però ne è valsa la pena, perché alla fine dell'ultima replica,tutti gli attori, insieme a tutto il pubblico erano ed eravamo, perché qualche piccola particina l'ho fatta anche io, pervasi da una splendida sensazione, una bella luce, come se l'esperienza ti avesse lasciato qualcosa di bello, una soddisfazione personale. Dovrebbe anche uscire, credo in autunno, un docufilm, finanziato dalla Regione, su tutta questa esperienza".
Bene, allora ci vediamo nelle arene all'aperto...
"Sì e per tutta l'estate, dal 29 giugno. Vi aspettiamo!".